Gerberto d’ Aurillac, vissuto nel X secolo, e poi, chiamato Silvestro II una volta divenuto Papa, nacque in Francia da una famiglia povera.
Ricevette un’ ottima educazione presso il Monastero Benedettino di Aurillac (Alvernia); poi si reco’ in Spagna, dove pote’ approfondire gli studi in campo matematico e filosofico, entrando in contatto con la cultura araba.
In seguito ando’ a Roma e poi a Reims; qui si dedico’ all’ insegnamento ottenendo grande favore e successo non comune.
Gerberto divenne, poi, Abate del Monastero di S. Colombano a Bobbio; ma in questa permanenza vi trovo’ solo rancore e invidia, e cosi’, alla morte dell’ Imperatore Ottone II lascio’ l’ Abbazia per fare ritorno a Reims, dove ottenne la carica di consigliere di Adalberone, cancelliere di Francia.
Quest’ ultimo mori’ e il suo successore fu deposto in occasione di un concilio di vescovi francesi a Saint-Basle, e , in seguito a questi avvenimenti, Gerberto divenne Arcivescovo di Reims nel 991; a questo punto pero’ il legato pontificio fece annullare le decisioni di Saint-Basle e destitui’ Gerberto dalle sue mansioni (995); nel frattempo, pero’, Gerberto era stato apprezzato per le sue doti dal capetingio Roberto ed era partito per la Germania, recandosi dal figlio del suo protettore Ottone, succeduto a quest’ ultimo con il nome di Ottone III.
Ottone ebbe occasione di recarsi in Italia portando con se’ Gerberto, quale consigliere e maestro, per l’ Incoronazione Imperiale; il Papa Gregorio nomino’ Gerberto Arcivescovo di Ravenna.
Gerberto, essendo il consigliere del nuovo imperatore, suscito’ in quest’ ultimo l’ idea di riaffermare l’ Impero Romano con capitale a Roma ; alla morte di Gregorio Gerberto divenne pontefice con il nome di Silvestro II, sostenuto da Ottone.
Divenuto pontefice Gerberto pote’ portare la sua erudizione in ogni campo del sapere medievale; scrisse opere filosofiche e teologiche: “Libellus de rationali et ratione uti”, e “De corpore et sanguine Domini”; realizzo’ opuscoli di aritmetica e un trattato di geometria : “Libellus de numerorum divisione” e “Regola de abaco computi”.
Si dedico’ alla costruzione di un magnifico organo e allo studio di una costituzione imperiale.
I romani pero’ si rivoltarono e sia l’ imperatore che il pontefice dovettero lasciare Roma; Sivestro pote’ ritornare a Roma dopo qualche mese, e vi trovo’ il dominio dei Crescenzi i quali, guidati da Crescenzio, erano stati repressi qualche anno prima da Ottone.
Silvestro pote’ riprendere gli studi i quali furono interrotti, purtroppo, dalla sua morte , avvenuta nel 1003. antica immagine